mi sento irrimediabilmente triste,. scazzata. svogliata. spenta.
sicuramente il caldo non aita e già di mio non parto da un punto molto YEAH. però...
però questa ennesima mazzata non ci voleva.
e me la sono data da sola, questo è il problema,.
consapevolmente.
pur sapendo a cosa sarei andata incontro.. ci ho provato cmq. anche peggio delle altre volte. e cosa ho ottenuto? niente.
non solo niente. un niente non detto, un niente vigliacco, un niente stanco.
bhè sono stanca anche io.
e sono stanca di rimanere sempre con in mano un pugno di mosche.
sempre e comunque. non sono MAI la persona da amare, sono sempre l'amica. sapete che vi dico? ne ho piene le palle della vostra amicizia, ficcatevela nel culo.
V.
ps. ah. nuovo header.
non posso e non voglio illudermi.
ma svegliarsi così fa passare il cattivo umore.
o almeno per un po' ... te lo fa dimenticare.
siete assillanti nel vostro eterno umore insicuro e dipendente. nel vostro continuo volermi stare appiccicati come cozze marcite su uno scoglio al sole. se non rispondoo al telefono è eprchè sono morta chissà dove o stuprata dal fattorino delle pizze. se non sono su msn è perchè mi ha investita un treno a media percorrenza sul binario di manovra. se non rispondo o non sono in casa mi deve per forza essere successa chissà quale immane tragedia,
cazzo ma ve li fate un po' di santi cazzi vostri?!!?
è inutile venire a recriminare poi dicendomi che sono una persona schiva, se quando cerco un minimo di pace mi piojbate in camera senza essere stati invitati, vi sedete e mi fate domande STUPIDE su cose evidentemente palesi alle quali mi fa fatica anche solo pensare di rispondere.
che razza di domanda è "quelli sono biglietti del treno, li tieni?"
porco zio, se li volessi buttare ho la pattumiera a venti centimetri dal piede.
mi fa venire noia anche solo RACCONTARE tutte queste stronzate. perciò fatemi un favore, tutti quanti: eclissatevi.
non sopporto le persone soffocanti. ho una vita mia. uno spazio mio. non amo condividerlo con nessuno a meno che non sia io ad invitare e gli inviti sono sempre e cmq temporanei. perciò basta coi terzi gradi, basta con il questionare ogni cosa che faccio, basta con l'indagare dove come quando quanto e con chi sto. basta cercare di indurmi a fare cose usando toni da comizio politico del cazzo e basta qualsiasi altra cosa.
AVETE ROTTO LE PALLE.
..poi ci si stupisce se sono sempre incavolata.. dio ma come faccio a non esserlo!?!
sdraiata sul letto in posizione innaturale, un nuovo angolo di cielo si affaccia alla finestra- in città.. eppure vedo solo il chiaro azzurro grigino e un'antenna chissà dove. una prospettiva differente di quei cieli grigi e soliti che mi salutano di giorno in giorno quando mi spengo e aspetto che torni il buio.
piove. la luce filtra attraverso le goccioline che vedo cadere dal nulla verso il nulla. è questo che vedo del mondo: una fessura, piccola piccola, dalla quale a volte entra luce, più spesso buio, arriva aria, arriva acqua ma non posso prendere e afferrare.
buttarmi fuori e volare via dove chissà dove ovunque ma non qui.
non qui.
non qua.
non adesso.
non così.
non ora.
uno di quei momenti in cui mi basterebbe così poco. così poco. così poco che sarei sul punto di farlo. ma ripensandoci non ho voglia. è troppo faticoso.
scrivere sta diventando innaturalmente faticoso vorrei un'application che traduce in parole i miei pensieri, così da non dover nemmeno più espirmermi su un piano fisico che tanto mi disgusta.
disgusta.
tanto.
tanto lo so è solo questione di tempo prima che raggiunga i livelli critici.
allora scoppierà una bomba e torneremo tutti nel nostro solito torpore rinchiusi in un bunker dove le finestre non solo son più piccole.. non ci sono proprio.
viveteci, nei vostri schifosi bunker. io alla mia finestra ci tengo. in realtà quella da cui mi affaccio ora la detesto, mi fa schifo. mi fa schifo la situazione, il posto, l'anno, tutto.
ma il tempo scorre e non posso tornarci.
voglio la mia fettina di cielo. in tempesta in burrasca nel mezzo di un ciclone. lo voglio.
desiderare fa male.
V.